L’ospitalità e l’accoglienza stanno vivendo una trasformazione senza precedenti. La modularità e la progettazione sostenibile stanno ridefinendo il concetto di spazi abitativi, portando innovazione non solo nel turismo open-air, ma anche, più in generale, nel comparto dell’accoglienza, quale essa sia.

In un mondo che richiede sempre più flessibilità, sostenibilità e innovazione, il design modulare sta emergendo come una delle risposte più efficaci alla crescente domanda di soluzioni abitative e ricettive scalabili e flessibili. Se ne è parlato il 7 aprile all’ADI Design Museum, durante l’appuntamento annuale del Forisalone di OPEN AIR DESIGN VISION, format nato dalle competenze di Crippaconcept, principale marchio italiano di design della mobile home, che quest’anno ha preso il titolo di NUOVI ORIZZONTI. NUOVE ESPERIENZE. UN NUOVO MODO DI ACCOGLIERE. A moderare gli interventi, il giornalista Maurizio Melis.

Open Air Design Vision 2025

Nel corso dell’appuntamento Open Air Design Vision, che si è svolto nel pomeriggio, si sono esplorate le nuove prospettive che si stanno aprendo per il settore open air, prendendo ispirazione da casi studio concreti.
La mobile home che fino a qualche anno fa era pensata solo per accogliere turisti, senza considerare nessun tipo di personalizzazione, oggi diventa punto di partenza per un ripensamento globale dell’accoglienza che va di pari passo con la necessità di una maggiore sostenibilità. Ci troviamo quindi in un momento di trasformazione profonda nel mondo dell’ospitalità.

A discutere sul tema Sergio Redaelli, CEO Crippaconcept; Barbara Mazzali – Assessore al Turismo, Marketing Territoriale, Moda e Grandi Eventi Regione Lombardia; Roberta Nesto – Sindaca di Cavallino Treporti, Presidente della Conferenza dei sindaci della Costa Veneta e Coordinatore del g20S delle spiagge italiane con più di un milione di presenze turistiche; Alberto Granzotto – Presidente FAITA Federcamping Nazionale – FAITA Nord-Est; Francesco Giondi – CEO Club del Sole; Prof. Fernando G. Alberti – Director Porter Institute; Prof. Luca Trabattoni – Arch. PhD in Architecture – Professore Associato presso University of Technology of Opole, Poland; Maurizio Baldini – Consulente progettazione Zoom Torino e l’ Ing. Diego Torriani – E Plus Studio srl

Sintesi degli interventi 2025

Sergio Redaelli – CEO Crippaconcept
Crippaconcept: una nuova visione dell’open-air hospitality.
Un racconto tra design modulare, sostenibilità, filiera italiana e innovazione industriale.

Oggi, alla Milano Design Week 2025, parliamo di un nuovo modo di accogliere. Abbiamo un’idea semplice ma ambiziosa: mettere in dialogo istituzioni, imprese e progettualità, per capire insieme come sta evolvendo l’ospitalità open-air. Per questo, sono felice di dare la parola a tante persone che ci aiuteranno a capire meglio dove siamo e dove stiamo andando.

Il turismo open-air sta cambiando: le persone vogliono autenticità, flessibilità, personalizzazione e sostenibilità. E sempre più spesso, cercano anche comfort e lusso. Noi ci chiediamo continuamente come possiamo innovare, migliorarci e rispondere a queste esigenze. Crediamo fermamente che il design possa trasformare l’accoglienza. Lavoriamo con designer e università per sviluppare soluzioni mobili, efficienti e capaci di generare valore per i territori.
Le mobile home “Cortina” selezionate per il Villaggio Olimpico e Paralimpico riflettono una nuova attenzione al tema della sostenibilità, dell’accessibilità e della circolarità applicata all’architettura temporanea e per l’ospitalità Open-air.
E al termine delle competizioni, saranno riutilizzabili in un’ottica circolare e sostenibile. Il modello di architettura mobile che proponiamo guarda al futuro: non solo per eventi globali, ma anche per il turismo open air, che sta diventando sempre più diffuso e destagionalizzato. Oggi, questa ospitalità può essere applicata anche in contesti diversi, come i parchi di divertimento, i villaggi sportivi e, perché no, anche in ambito universitario per offrire alloggi agli studenti.
In un contesto che evolve rapidamente, anche l’ospitalità si sta trasformando, e la mobile home rappresenta per noi una risposta concreta a nuove esigenze abitative temporanee. Oggi siamo in grado di produrre oltre 3.500 unità l’anno, grazie a quattro sedi produttive, uno showroom open-air e una nuova falegnameria di 6.600 mq dedicata alla produzione di componenti su misura. Un ecosistema integrato che ci consente di gestire tutte le fasi del processo, fino alla logistica e all’installazione, garantendo tempi, qualità e tracciabilità.

Barbara Mazzali – Assessore al Turismo, Marketing Territoriale, Moda e Grandi Eventi Regione Lombardia

“L’ospitalità e l’accoglienza stanno vivendo una trasformazione profonda, e credo che la Lombardia abbia tutte le carte in regola per esserne protagonista. Il turismo open-air non è solo una moda del momento: è una risposta concreta a un’esigenza sempre più sentita di esperienze autentiche, sostenibili, capaci di mettere davvero in connessione le persone con il territorio che le accoglie. Attraverso il design modulare e le nuove architetture mobili, possiamo valorizzare in modo intelligente e rispettoso le nostre straordinarie eccellenze paesaggistiche. Penso a soluzioni leggere, flessibili, che si integrano armoniosamente con l’ambiente, senza alterarlo. Strutture che si adattano ai luoghi e alle persone, capaci di crescere con le comunità, di generare nuovi ecosistemi di socialità, cultura, educazione. Stiamo parlando di un nuovo modo di intendere l’ospitalità: non più rigida e standardizzata, ma fluida, dinamica, aperta. Spazi che nascono per essere vissuti, non solo occupati; luoghi che diventano parte attiva di un’esperienza, e non semplici contenitori. Come Regione Lombardia, stiamo investendo e continueremo a investire in questa visione: vogliamo sostenere chi innova, chi osa, chi sperimenta. Perché crediamo che la nostra regione debba diventare sempre più un laboratorio di accoglienza evoluta, dove si incontrano tradizione e futuro, estetica e funzionalità, sostenibilità e bellezza. L’obiettivo è chiaro: rendere il nostro straordinario patrimonio naturale e culturale sempre più accessibile, fruibile, e vissuto in modo intelligente, rispettoso, innovativo.”

Roberta Nesto – Sindaca di Cavallino Treporti, Presidente della Conferenza dei sindaci della Costa Veneta e Coordinatore del g20S delle spiagge italiane con più di un milione di presenze turistiche.

Mi dispiace non essere tra voi. Oggi l’open air per me – con le funzioni che ho – è un settore importantissimo e oggi più che mai siamo consapevoli del valore che per le nostre località ha questo importante settore. Poi per Cavallino Treporti, rappresenta il settore più importante e di conseguenza sono veramente dispiaciuta di non essere lì e di non dare il mio contributo. Affido a questo mezzo i miei auguri e l’auspicio che i valori dell’open air vengano capiti fino in fondo. Oggi, quando si parla di turismo, lo si dà per scontato. Quando si parla del ricettivo si sottovalutano le importanti risorse e l’indotto e la ricaduta sul territorio. Noi come sindaci, spesso consapevolmente, non abbiamo gli strumenti ed è per questo che ritengo che con il settore dell’open air, ma anche con gli altri settori, sia importante una sinergia tra il pubblico e il privato, che devono dialogare, confrontarsi e trovare soluzioni insieme. I temi sono tanti e sono anche molto “pesanti”, dal tema delle concessioni balneari al tema della sostenibilità ambientale, della sostenibilità sociale e molti altri ancora… Proprio all’insegna di questi aspetti, credo che queste occasioni siano preziose opportunità di confronto, che poi devono tradursi in azioni concrete, che noi sindaci sappiamo calare sui nostri territori. A tutti voi un grazie per la sensibilità dimostrata e per quella che dimostrerete e per l’organizzazione di questi eventi. Grazie a tutti e buon lavoro!

Alberto Granzotto – Presidente FAITA Federcamping Nazionale – FAITA Nord-Est

L’aria aperta è il segmento di ospitalità turistica più dinamico in Italia. Soddisfa tutte le principali istanze della domanda: contatto con la natura; sostenibilità ed accessibilità universale; elevato comfort. Con un fatturato di 8 miliardi, indotto compreso, e 150.000 addetti le 2600 imprese dell’open air realizzano oltre il 25% dell’offerta turistica nazionale. Si tratta di un’offerta realmente permeabile al contesto territoriale per ogni euro speso in struttura l’ospite ne spende 2 sul territorio. Le mobile home esprimono un potenziale di crescita significativo per la loro versatilità e rappresentano per le imprese un elemento imprescindibile di sviluppo.

Francesco Giondi – CEO Club del Sole
Il futuro è Full Life – La visione di Club del Sole, protagonista di un settore sempre in evoluzione

Da osservatore privilegiato dell’evoluzione del turismo open air, Francesco Giondi racconta la trasformazione di un settore che oggi unisce natura e comfort, dando vita a un nuovo modo di vivere la vacanza: le Full Life Holidays. Un modello esperienziale che supera il concetto tradizionale di campeggio per offrire libertà, bellezza e benessere in Villaggi capaci di accogliere ogni tipo di esigenza, in perfetta armonia con l’ambiente. Attraverso i progetti innovativi di Riccione e Silvi Marina, Giondi svela come Club del Sole stia riscrivendo il futuro dell’ospitalità open air, con investimenti ESG, tecnologie sostenibili e format abitativi che anticipano i desideri delle nuove generazioni di viaggiatori.

Prof. Fernando G. Alberti – Director Porter Institute
Designing the future. Le sette discontinuità che cambiano i luoghi in cui viviamo e lavoriamo.

Viviamo l’inizio di una nuova era. Le sette discontinuità individuate da Alberti e Belfanti nel libro “The End” — la fine della media, del fare, della realtà, dell’abbondanza, del profitto, dell’isolamento e della proprietà — non sono solo concetti astratti, ma forze reali che stanno riscrivendo le regole del gioco economico e sociale. Cambiano i modelli di business, i prodotti, i servizi e le organizzazioni. E cambiano, di conseguenza, anche i luoghi in cui viviamo e lavoriamo. In questo contesto di trasformazione accelerata, il design e in particolare il design degli spazi — fisici e digitali — assume un ruolo strategico e culturale. Per i professionisti dell’architettura modulare e temporanea, le discontinuità rappresentano al tempo stesso una sfida e un’opportunità: come progettare ambienti che siano resilienti, riconfigurabili, accessibili, sostenibili e significativi in un mondo dove nulla è più statico, lineare o garantito? L’intervento del Professor Alberti ha esplorato come le sette “end” agiscano come driver di innovazione anche nel design, aprendo la strada a nuovi paradigmi di abitare, costruire e relazionarsi. Progettare oggi significa anticipare il domani. Il design ha la responsabilità — e il privilegio — di dare forma al futuro che abiteremo.

Prof. Luca Trabattoni – Arch. PhD in Architecture – Professore Associato presso University of Technology of Opole, Poland.
Che cos’è il lusso nell’abitare mobile? Ripensare le spazialità della maxi-caravan focalizzandosi su necessità personali, per spostare l’esclusività dalla sfera del prezzo a quella del significato.

“Con gli studenti dell’insegnamento di Tecnologia dei Materiali 2 del corso di laurea triennale di Interior Design della NABA di Milano abbiamo avviato un progetto di ricerca applicato alla didattica che ha avuto come protagonista l’unità modulare della maxi-caravan. Ognuno di loro è stato chiamato a ripensare le spazialità e le dotazioni partendo dal concetto di “lusso”. Innanzitutto, è emerso come “lusso” sia un concetto assolutamente personale, che definisce una rappresentazione altrettanto personale dello spazio abitativo modulare. Ogni progetto è diventato in questo modo la rappresentazione di un’idea diversa di abitare declinata per spazi arredi e finiture. Una sorta di immagine coordinata sull’esclusività dell’esperienza abitativa. Il lusso tradotto in funzione della qualità del tempo, per spostare l’esclusività dalla sfera del prezzo a quella del significato. In sostanza, quindi, per le prossime generazioni di progettisti, lusso non coincide più con ricchezza materiale tout court ma si avvicina di più a concetti come il comfort, la libertà di vivere il proprio tempo libero come si desidera, la funzionalità dello spazio domestico che ci circonda, la cura estetica. Valori sempre più aderenti a stili di vita completamente nuovi, derivati da nuove modalità di organizzazione del tempo e dell’equilibrio fra impegni professionali e vita privata, tra socialità, famiglia e relazioni lavorative”.

Maurizio Baldini – Consulente progettazione Zoom Torino Il Bioparco ZOOM: innovazione, sostenibilità ed ospitalità immersiva nella natura

“Abbiamo avuto il coraggio di portare l’ospitalità all’interno di un bioparco, creando il primo modello di turismo sostenibile e immersivo in Italia. Con il Lake Eyasi Glamping, abbiamo dimostrato che è possibile unire comfort e rispetto per l’ambiente. Oggi, grazie alla collaborazione con Crippaconcept, rafforziamo il nostro impegno con i nuovi uffici della Fondazione ZOOM, un centro dedicato alla sensibilizzazione e alla tutela della biodiversità. Un progetto che non solo accoglie, ma educa e coinvolge i visitatori nella nostra missione per la conservazione della natura.”

Ing. Diego Torriani – E Plus Studio srl
Architettura a zero cubatura. Quando il design diventa visione di sistema

In un’epoca in cui la crisi ambientale impone una radicale revisione dei modelli abitativi, la progettazione di mobile home evolve verso una nuova architettura dell’abitare, fondata su una visione sistemica e a impatto zero. Si propone un approccio “no trace” all’urbanistica della casa mobile, in cui la leggerezza diventa strategia progettuale: impianti fuori terra, strutture su passerelle rialzate e materiali interamente riciclabili definiscono un abitare reversibile, nomade ma profondamente radicato in un’etica del rispetto ambientale. L’abitazione mobile non è più solo una risposta alla flessibilità contemporanea, ma un dispositivo architettonico che minimizza l’impronta sul territorio, adattandosi ai paesaggi senza modificarli. Si esplora l’ibridazione tra tecnologia, sostenibilità e cultura del progetto, ridefinendo il confine tra natura e artificio. Progettare a zero cubatura significa pensare in modo rigenerativo, dove il design diventa visione di sistema e l’architettura un gesto temporaneo, consapevole e sostenibile.