Questa estate abbiamo seguito con interesse i racconti e le interviste di Maurizio DiMaggio alla scoperta del glamour camping italiano. Oggi ritorniamo con lui in vacanza grazie al racconto della sua esperienza in Ardèche, precisamente a Vallon Pont d’arc, zona della Francia dalle colline calcaree coperte da vegetazione quasi mediterranea, dove si trova il Camping Nature Parc L’Ardéchois.

Maurizio DiMaggio nel suo itinerare di questa estate, ha avuto l’occasione di testare il glamour camping anche in Francia. Al termine della sua esperienza in Ardèche, ci ha descritto la sua esperienza, partendo dal territorio, particolarissimo e lussureggiante, ideale per chi ama fare sport, ma anche per chi è alla ricerca di riposo e relax in un contesto unico. Un luogo che permette anche di viaggiare indietro nel tempo, alla scoperta di un passato davvero sorprendente e molto affascinante. Di seguito il suo entusiasmante racconto.

Il territorio

Bella regione molto verde e con pochi agglomerati urbani, una zona perfetta per le vacanze open air e in questi tempi di distanziamento sociale le vacanze all’aria aperta sono state scelte da molti. Io ero in un luogo chiamato Vallon-Pont-d’arc dove il fiume Ardèche scorre in mezzo a gole rocciose coperte di boschi di querce e di lecci. Il fiume nel corso delle ere geologiche ha scavato un buco, un vero arco in una cresta calcarea: un’arcata di roccia naturale alta 50 metri e più. Il fiume ci passa sotto ed è pieno di canoisti che seguono la corrente. Sulle strade intorno a Vallon Pont d’arc si incrociano solo pulmini con il carrello con la rastrelliera per trasportare canoe e kayak, perché vanno a prendere quelli che passano attraverso le gole del fiume. Sono escursioni dai 4 ai 30 km e ci sono rapide da fare in rafting… Insomma Vallon-Pont-D’Arc è un posto di vacanza all’aria aperta molto frequentato e ben organizzato per fare non solo escursioni in canoa ma anche trekking, piste ciclabili e percorsi di mountain bike. Non per nulla sulle rive del fiume ci sono una trentina di campeggi che attirano un sacco di tedeschi e di olandesi, soprattutto. Gli olandesi secondo me sono i campeggiatori più convinti di tutta Europa! Sono stato al Ponte di Pietra diverse volte ma senza passarci in canoa: la gente faceva il bagno, le acque erano di un bel verde invitante. E pensate che quel passaggio sul fiume è stato utilizzato come ponte per millenni! Fino al 1600, quando il Re di Francia per impedire che ci passassero gli eserciti nemici lo fece indebolire. Oggi come oggi è vietato salirci e passarci sopra.

Il Camping Nature Parc L’Ardéchois

Devo dire che ho passato dei bei momenti romantici in riva al fiume Ardèche, al tramonto. Ero in un glamping internazionale, l’Ardéchois, gestito da Richard e Hanneke che sono olandesi appunto. Il proprietario del campeggio, Monsieur Chalvet, ha preferito creare uno staff internazionale, scegliendo soprattutto personale dei paesi più rappresentati fra la clientela. Per i clienti, i campeggiatori dell’Ardéchois, è consuetudine verso il tramonto andare a fare il bagno nel fiume, trasparente ma abbastanza freddino! I pescatori lanciavano la lenza, i bambini tiravano i sassi piatti e contavano i rimbalzi sull’acqua e si sentiva l’odore del barbecue nell’aria e tutti avevano una birra in mano. Ma io ero lì per incontrare il passato, un grande passato anche se falso…

La Storia

Sono DiMaggio ed esattamente martedì scorso sono entrato nella Preistoria… ma falsa. Allora, dalle parti dell’arco naturale di cui vi raccontavo prima, nel dicembre del 1994, 3 speleologi che esploravano una caverna scoprirono una serie di graffiti fatti dall’uomo preistorico più di 30.000 anni fa. Un ritrovamento pazzesco, la caverna fu battezzata Chauvet dal nome di uno degli speleologi. Era difficilissimo penetrarci e ancora oggi la caverna viene esplorata e studiata. Sarebbe stato impossibile aprirla al pubblico e sarebbe stato un errore: il fiato di migliaia di visitatori avrebbe degradato i disegni. E così ne hanno fatto un falso d’autore! Con i contributi europei hanno realizzato una fantastica opera costata 55 milioni di Euro. Un parco a tema con un edificio centrale di grande design dove hanno riprodotto fedelmente la Grotta e i suoi graffiti. Ed è come entrare nell’originale, nella penombra, al fresco, con gli odori e la sensazione di umido della grotta Chauvet ma questa è Chauvet 2. Dal 2015, da quando l’hanno aperta, ci passano centinaia di migliaia di persone ogni anno.

Quest’anno con il Covid19 si entra solo con la mascherina e distanziati e a piccoli gruppi ma rimane una visita spettacolare. La mia guida era un ragazzo sulla trentina, Raphael, un vero appassionato. Bellissimo seguirlo e capire come sono stati realizzati nell’antichità quei disegni meravigliosi, alla luce delle fiaccole, mentre da qualche parte dormivano gli orsi in letargo! Ci sono proprio le piazzole dove si accoccolavano gli orsi, hanno trovato ossa e scheletri di circa 200 esemplari. Era l’Era Glaciale, 36000 anni fa, faceva una media di 6 gradi e arrivava a 15 d’estate. Gli orsi segnavano con le unghiate il percorso perché avanzavano per 500 metri nella grotta, dove la luce dall’ingresso non arrivava. Sulle pareti di quelle varie sale condivise tra esseri umani l’estate, e orsi d’inverno, ci sono 400 figure e altrettanti simboli: rinoceronti, bufali in corsa, cavallini, orsi, mammut sono raffigurati sulle pareti calcaree, una cappella Sistina dell’Antichità!

Straordinario il senso della prospettiva con cui gli artisti della preistoria hanno riprodotto alcune figure e la notevole capacità di far immaginare il movimento degli animali. Un fantastico affresco di come doveva essere la natura tra i 30.000 e i 22.000 anni fa perché ad un certo punto deve essere crollato l’ingresso e la grotta è rimasta sigillata fino alla scoperta del 1994. Nei dintorni ne hanno trovate altre di grotte “ornate” cioè con graffiti o incisioni, meno ricche ma stanno ancora esplorando e chissà che non trovino una sala.

Ringraziamo Maurizio DiMaggio che con questo racconto appassionante ci ha portati alla scoperta dell’Ardèche e del Camping Nature Parc l’Ardéchois.